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Il "Porcino" è il nome comune di alcune specie di funghi del genere Boletus, spesso attribuito, anche come denominazione merceologica, a quattro specie di boleti (la sezione Edules del genere Boletus) facenti capo al Boletus edulis ed aventi caratteristiche morfologiche e organolettiche vagamente simili.
Le specie codificate dalla micologia corrente e che gli esperti sono in grado di riconoscere a prima vista per le loro caratteristiche esteriori chiaramente diverse, sono quattro.
Gli antichi Romani chiamavano questi funghi Suillus per il loro aspetto generalmente tozzo e massiccio, ed il termine porcino ne è l'esatta traduzione. Possono raggiungere facilmente grandi dimensioni: non sono infrequenti ritrovamenti di esemplari di peso superiore a uno o due chilogrammi.
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C’è una leggenda tramandataci da uno scrittore greco del II secolo a.C. che narra di come l’eroe Perseo, dopo un lungo e faticoso viaggio, stanco e assetato, si poté ristorare con l’acqua raccolta nel cappello di un fungo. Decise allora di fondare in quel luogo una nuova capitale e di chiamarla “Micene”(da mikés, fungo, in greco), dando così vita ad una delle maggiori civiltà del passato: la Micenea. I romani erano grandi estimatori dei funghi; i funghi porcini e quelli nati sotto il castagno erano i più utilizzati in cucina. L’imperatore romano Claudio fu molto ghiotto di funghi
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Trovare una fungaia generosa è come trovare un tesoro e chiaramente nessun cercatore di funghi andrà mai a raccontare dove si trovano.
I porcini si sposano perfettamente con carni alla griglia e paste sia secche che fresche, il suo accostamento viene apprezzato anche sul pesce oppure in insalate, affettato crudo in fette sottilissime con alcune lacrime di limone e olio extravergine, rigorosamente di oliva.
fonti post - www.wikipedia.it, http://www.maisazi.com, http://italianfood.magnaparma.com,
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